Il sistema glinfatico-linfatico: quale opportunità per

l’osteopatia

Sintesi liberamente tratta da: Hitscherich K, Smith K, Cuoco JA, Ruvolo KE, Mancini JD, Leheste JR, Torres G., “The Glymphatic-Lymphatic Continuum: Opportunities for Osteopathic Manipulative Medicine”, The Journal of the American Osteopathic Association, March 2016, Vol. 116, 170-177. doi:10.7556/jaoa.2016.033

 

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Studi recenti (2012 e 2015) hanno dimostrato la presenza di un sistema paravascolare a livello cerebrale, chiamato sistema glinfatico in base appunto alla sua somiglianza con il sistema linfatico: questo sistema riveste una importanza fondamentale per il drenaggio del liquido cerebro-spinale (CSF), del liquido interstiziale (ISF) e di soluti presenti nel cervello  come la proteina beta-amiloide e la proteina tau.

Cellule endoteliali linfatiche localizzate nelle meningi (ad esempio nella dura madre) sembrano essere in grado di trasportare il fluido CSF e le cellule immunitarie nei linfonodi linfatici cervicali profondi. La presenza di una unità funzionale e linfatica classica nel cervello dei mammiferi può spiegare in parte, come le cellule del sistema immunitario (ad esempio cellule T e cellule dendritiche) entrano ed escono dal sistema nervoso centrale e questo suggerisce quindi una revisione dei concetti contenuti nei libri di testo tradizionali.

La presenza anatomica dei vasi linfatici e di  un sistema glinfatico che favorisce l’eliminazione delle proteine solubili dal cervello è rilevante per le malattie neurodegenerative come il morbo di Alzheimer (AD), che si caratterizza per la deposizione di placche amiloidi e ammassi di proteina tau.

E’ importante quindi  cercare trattamenti che possano migliorare il drenaggio β-amiloide e tau dal cervello.

 

TRATTAMENTO MANIPOLATIVO OSTEOPATICO E SISTEMA GLINFATICO

Un approccio con la medicina manipolativa osteopatica (OMM) potrebbe essere una soluzione pratica per promuovere il drenaggio linfatico.

Il trattamento manipolativo osteopatico applicato al sistema glinfatico ha gli stessi 4 effetti dell’OMT applicato al sistema linfatico: (1) aprire le aree di transizione miofasciale, (2) massimizzare il movimento del diaframma, (3) aumentare il flusso linfatico e (4) mobilizzare  i fluidi nel sistema linfatico venoso . La tabella  seguente identifica 10 tecniche OMT ed i tessuti bersaglio.

I loro meccanismi di azione possono essere descritti come segue:

 

Osteopathic Manipulative Treatment Techniques to Promote Lymphatic Drainage

Tecnique Tissue Targeted
Thoracic outlet release Cervical thoracic diaphragm
V-spread Occipitomastoid suture and jugular foramen
Jugulodigastric release Cervical lymph nodes
Clavicle muscle energy Cervical lymph nodes
Parietal lift Parietal bone and tentorium cerebelli
Venous sinus drainage Occipital transverse, straight, superior sagittal,

saggital (metopic suture) sinuses

CV-4 Floor of the fourth ventricle
Doming of the diaphragm Thoracic diaphragm
Drainage along the SCM Cervical lymph nodes
Thoracic pump Rib cage, thoracic duct, and right lymphatic duct
 

la detensione dello stretto toracico superiore è una tecnica essenziale per togliere le restrizioni miofasciali  dato che tutti i drenaggi terminali passano attraverso il  diaframma toracico cervicale.  Una grande  varietà di tecniche di medicina manipolativa osteopatica può essere usata per ridurre le restrizioni e migliorare il drenaggio glinfatico dalla testa.

 

Il V-spread tra ossa temporali e occipite libera l’articolazione e quindi  è in grado di rimuovere le restrizioni nel forame giugulare in cui passa la vena giugulare interna con il sistema glinfatico

 

il rilascio giugulodigastrico  e la tecnica di energia muscolare per la clavicola può essere eseguita per gestire le restrizioni tra la testa e il  dotto linfatico

 

una tecnica come il parietal lift può liberare  le restrizioni  nell’osso parietale e alleviare le distorsioni e le tensioni delle inserzioni durali dei  seni venosi

 

il drenaggio dei seni venosi diminuisce la congestione e aumenta il flusso attraverso i seni venosi stessi. Il trattamento manipolativo osteopatico craniale  può essere utilizzato anche per lavorare sul sistema nervoso.

 

la compressione del quarto ventricolo migliora il meccanismo respiratorio primario, influisce  sullo scambio di liquidi nel corpo e riduce il tempo dell’addormentamento e l’attività del simpatico. Dopo aver aperto le restrizioni miofasciali al flusso glinfatico nel sistema circolatorio generale, l’OMM può essere utilizzata per migliorare la funzione di pompa dei fluidi della struttura più grande del corpo, il diaframma respiratorio toraco-lombare.

 

il doming del diaframma viene utilizzato per restituire la  forma propria del diaframma, migliorando così il movimento respiratorio

 

il drenaggio lungo il muscolo sternocleidomastoideo può migliorare il flusso linfatico della linfa  attraverso la catena linfonodale  cervicale profonda

 

la pompa toracica aumenta il flusso linfatico attraverso i dotti linfatici e il dotto  toracico di  destra.

 

Queste tecniche OMT, seguendo le considerazioni precedentemente menzionate, determinano una alterazione  dell’attività cerebrale e, aumentando il drenaggio, migliorano la  postura del corpo e i modelli respiratori. Riducendo le  restrizioni in tutto il corpo, la postura e la respirazione sono migliorate  e  così pure il drenaggio linfatico.

Esistono diverse variabili sperimentali per la gestione dei disturbi neurologici sulla base del drenaggio linfatico di CSF e ISF. Per accelerare il  drenaggio dei rifiuti tra cui laβ-amiloide dal cervello, l’OMT potrebbe essere utilizzato tenendo conto  delle seguenti considerazioni:

 

livello di attività cerebrale: l’attività di trasporto glinfatico (ad esempio, lo scambio CSF-ISF nel cervello) è migliorato durante il sonno o in anestesia e soppresso durante la veglia. Evidenze sperimentali indicano che il volume dello spazio interstiziale  del cervello aumenta in modo significativo durante il sonno profondo. Inoltre, le tecniche OMT che hanno come bersaglio le ossa del cranio, influenzano indirettamente le meningi con l’effetto di modificare il  livello di attività cerebrale e l’attività di trasporto glinfatico.

 

postura del corpo: l’attività di trasporto glinfatico è più efficiente in decubito laterale destro rispetto alla posizione supina o prona del corpo. La posizione del corpo è noto che ha influenza sul tono simpatico, con riduzione del tono simpatico in posizione laterale destra rispetto a quella laterale sinistra. La posizione del corpo influenza anche la funzione respiratoria, in particolare durante i cicli di  sonno profondo

 

modelli di respirazione: il flusso del CSF è notevolmente aumentato durante l’inspirazione, in particolare durante una respirazione forzata. E’ ipotizzabile, quindi, che la pressione toracica  inspiratoria possa anche contribuire all’attività di trasporto glinfatico.

 

Suggeriamo che queste 3 variabili indipendenti possano essere  prese in considerazione in futuro nella ricerca OMT per quanto riguarda la rimozione glinfatica di β-amiloide e di altre proteine di aggregazione a rischio (ad esempio tau e  alfa-sinucleina) che sono minacce per la funzione  e la vitalità delle cellule. I pazienti affetti da patologie neurodegenerative come AD,  malattia di Pick, paralisi sopranucleare progressiva, sclerosi laterale amiotrofica, complesso parkinsonismo-demenza  ed encefalopatia traumatica cronica (una condizione degenerativa legata a traumi ripetuti alla testa) sono i primi candidati per  trattamenti OMT, dato che questi disturbi condividono una grande  caratteristica comune dello stesso processo patologico: la deposizione di proteine anomale nel cervello.

 

Tre domande importanti per l’OMM

 

1. Come può il sistema glinfatico essere sfruttato per il trattamento di alcuni disturbi neurologici con OMT?

Perché è importante: il trattamento farmacologico della maggior parte dei disturbi neurologici non è soddisfacente e  inoltre,  per la maggior parte dei disturbi neurologici, non vi sono trattamenti farmacologici che  affrontino il processo patologico di fondo.  La Medicina Manipolativa Osteopatica potrebbe contribuire a colmare questa lacuna, fornendo trattamenti non farmacologici e non invasivi per i pazienti con malattie che si caratterizzano per l’accumulo di placche di proteine nel cervello.

 

Quello che sappiamo: Il sistema glinfatico è pensato per accelerare la clearance delle proteine solubili interstiziali come la β-amiloide dal cervello. Anche se la maggior parte del lavoro descritto è stato fatto su modelli murini, i topi condividono importanti somiglianze anatomiche e fisiologiche con gli esseri umani.

 

Passi successivi: il drenaggio linfatico non è  ancora ben compreso. I ricercatori devono muoversi verso una comprensione meccanicistica della attività di trasporto fisiologica del linfatico e del glinfatico, utilizzando in misura  maggiore imaging RM e flusso del CSF.

 

 

2. Se il sistema glinfatico può essere il bersaglio dell’OMT, possiamo sviluppare un test diagnostico glinfatico  sulla base di tecniche OMT specifiche?

Perché è importante: i tests sono necessari e devono essere affidabili e in particolare prevedere quali pazienti stiano sviluppando un disturbo neurologico prima che si verifichi clinicamente un significativo danno cellulare.

 

Quello che sappiamo: un certo numero di fattori di rischio potrebbe contribuire allo sviluppo di alcuni disturbi neurologici. Ad esempio, la apolipoproteina E-4 (APOE-4) è un fattore di rischio genetico per lo sviluppo di AD. È necessario un test diagnostico poco costoso e semplice da applicare su più malattie neurologiche.

 

Passi successivi: in linea di principio, la RM può essere utilizzata per vedere i cambiamenti nel flusso del CSF nel cervello di pazienti prima e dopo OMT. Elevati livelli di β-amiloide e tau possono essere rilevati nel liquor e nel sangue di pazienti con forme lievi di malattie neurodegenerative. Sarebbe interessante verificare se l’OMT possa facilitare il drenaggio delle molecole solubili interstiziali e produrre un beneficio misurabile per la salute.

 

3. Può l’OMT, prendendo di mira il sistema glinfatico, essere utilizzato come strumento di prevenzione?

Perché è importante: uno degli obiettivi della medicina oggi è quello di sviluppare nuove terapie che  impediscano o ritardino l’insorgenza della malattia. Per raggiungere questo obiettivo, è importante convalidare con studi clinici l’utilità e la prevedibilità del sistema glinfatico. Così servono anche ulteriori indagini per sviluppare tecniche OMT adeguate che modifichino la malattia .

 

Quello che sappiamo:  ci sono alcune tecniche OMT attualmente utilizzate per rallentare o addirittura arrestare la progressione dei disturbi neurologici. Se le tecniche OMT dovessero essere sviluppate, un trattamento non invasivo potrebbe essere utile per gestire la malattia in una fase precoce.

 

Passi successivi: per ragioni pratiche ed etiche, molte prove sperimentali non possono essere utilizzate negli esseri umani. Il trattamento manipolativo osteopatico potrebbe essere facilmente applicato per ridurre il carico di proteine potenzialmente nocive nel cervello attraverso la manipolazione del continuum  glinfatico-linfatico.

 

Conclusioni

Il sistema glinfatico rappresenta un’area nuova di ricerca nella professione medica osteopatica. Una maggiore comprensione del continuum  glinfatico-linfatico può consentire lo sviluppo di tecniche razionali ed efficaci di OMT per i disturbi neurologici.

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