Tre studi sul rapporto tra lombalgia e stati emotivi

Da un lavoro sui risultati di un trial osteopatico su depressione, somatizzazione e disfunzioni somatiche nella lombalgia cronica ad un articolo sugli effetti della lombalgia concomitante sugli esiti della depressione. Infine, un lavoro su elaborazione emotiva e suo rapporto con la lombalgia cronica: risultato di uno studio clinico osservazionale.

1. Depressione, somatizzazione e disfunzione somatica in pazienti con lombalgia cronica aspecifica: risultati di un trial osteopatico

 

> Articolo originale: John C. Licciardone J. C. et al., Depression, Somatization, and Somatic Dysfunction in Patients With Nonspecific Chronic Low Back Pain: Results From the OSTEOPATHIC Trial, JAOA 2012, 112 (12): 783-791.

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La depressione e la somatizzazione sono spesso presenti in pazienti con lombalgia cronica ( LBP  ). L’obiettivo dello studio è stato quello di misurare la presenza di depressione e di somatizzazione in pazienti lombalgici e misurare l’associazione tra depressione /somatizzazione  e  disfunzioni somatiche,  severità della lombalgia, disabilità  specifica della colonna lombare  e stato di salute generale.

Lo studio trasversale  che  ha utilizzato misurazioni basali all’interno di  un trial randomizzato controllato  si è svolto all’Università  di Dallas-Fort  Worth in Texas.

Alla ricerca hanno partecipato 202 adulti con lombalgia cronica aspecifica. Le principali scale di misura utilizzate sono state la Scala di Zung Modificata ( MZDI ) per la depressione  mentre  la somatizzazione è stata misurata con il Questionario di Percezione Somatica Modificato ( MSPQ ). I punteggi di MZDI e MSPQ sono serviti per classificare i pazienti come “normali”, “a rischio” o “stressati”.  La disfunzione somatica è stata valutata tramite  esame clinico nell’ambulatorio osteopatico utilizzando la tabella SOAP che registra la gravità della disfunzione in base ai criteri TART (Tissue texture abnormality, Asymmetry, Restriction of motion and Tenderness ).   La scala di gravità è composta da 4 livelli ; nessuno (nessuna disfunzione somatica), lieve ( livello di bassa priorità, elementi TART minori ), moderato ( evidenti livelli TART,in particolare restrizioni di movimento e/o anomalia tissutale  con o senza sintomi soggettivi ) e grave ( lesioni chiave presenti, significative e sintomatiche, restrizioni di movimento, anomalie tissutali ). Le disfunzioni somatiche sono state focalizzate nelle seguenti regioni anatomiche : torace ( T10-T12 ), coste, lombari, sacro-iliaco e ileo-sacrale.   La scala VAS, la Scala di Disabilità Roland-Morris  ( RMQD ) e l’SF-36 sono stati utilizzati per  misurare rispettivamente  la gravità del LBP, la disabilità  lombare specifica e lo stato di salute generale.

 


Risultati
53 pazienti (26%) sono stati classificati come depressi sulla base di una autovalutazione  e  44 ( 22%) sulla base del punteggio della MZDI.  38 pazienti sono stati classificati come affetti da somatizzazione sulla base della valutazione tramite l’MSPQ. C’erano correlazioni significative tra la diagnosi di depressione  auto valutata e i punteggi di MZDI ed MSPQ (P<.001 per ogni coppia di correlazione ). Allo stesso modo i punteggi di MZDI e MSPQ  erano correlati sia con la gravità del LBP che con la disabilità lombare specifica ed erano inversamente correlati con lo stato di salute generale ( P<.001 per ogni coppia di correlazione ). I punteggi del MZDI ( P=.006 ) e  del MSPQ ( P=.004 ) sono stati correlati anche con il numero di lesioni chiave osteopatiche (Vedi grafico). 

Conclusioni

L’associazione tra depressione , somatizzazione e dolore lombare cronico di questo studio è coerente con i risultati di precedenti studi. I punteggi delle scale MZDI ed MSPQ sono correlati alle disfunzioni somatiche come si rileva dal numero di disfunzioni chiave osteopatiche. Questi risultati possono avere  importanti applicazioni nella gestione della lombalgia cronica con OMT.

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2. Effetti della lombalgia concomitante sugli esiti della depressione

> Articolo originale: Angstman K. B. Et al., Effects of Concurrent Low Back Conditions on Depression Outcomes, The Journal of the American Osteopathic Association 2013, 113 (7): 530-537.

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La depressione è una delle ragioni principali per il ricorso a visite di assistenza primaria negli Stati Uniti. I pazienti con depressione tendono a manifestare dolori somatici e per alcuni questi dolori possono essere gli unici sintomi presenti; i problemi somatici comuni nella depressione includono dolore addominale, mal di schiena, stanchezza e mal di testa.

La lombalgia è un’entità clinica estremamente comune, che si stima essere la quinta causa più comune di tutte le visite mediche negli Stati Uniti. Il

dolore lombare acuto di solito può durare da un paio di giorni a settimane, mentre la lombalgia cronica è definita come una patologia con durata di più di 3 mesi. La depressione ne è un noto fattore di complicazione. Uno studio giapponese del 2011 ha scoperto che su 1426 soggetti con lombalgia cronica, 371 (26%) avevano uno storico di depressione; altri fattori associati all’aumento del rischio di depressione includono il sesso femminile, le prestazioni di assistenza medica, lo scarso livello d’istruzione ed un basso reddito familiare. Uno studio recente che verteva su 202 pazienti adulti con lombalgia cronica ha dimostrato un tasso di sintomi depressivi ricorrenti del 22%, nonché una correlazione significativa tra la depressione ed il punteggio di disfunzione somatica (P<.01).

Ad oggi, a nostra conoscenza, nessuno studio ha esaminato in maniera specifica gli effetti delle lombalgie (LBC) in comorbidità sugli esiti della depressione. Il nostro obiettivo è stato quello di confrontare i risultati della depressione a 6 mesi (in particolare  i risultati clinici e il numero di visite ambulatoriali) in pazienti con o senza LBC in comorbidità. Abbiamo ipotizzato che la presenza di una LBC al momento della diagnosi di depressione influirebbe negativamente sugli esiti clinici del trattamento della depressione dopo 6 mesi.

 

Metodi

E’stata fatta una revisione retrospettiva,  analizzando i registri dei pazienti in un grande ambulatorio di cure primarie  per il trattamento della depressione dal 1° marzo 2008 al 30 giugno 2011.

Per essere iscritti al programma, i pazienti dovevano avere una diagnosi clinica di depressione maggiore o distimia e un punteggio del questionario sulla salute del paziente (Patient Health Questionnaire o PHQ-9) di almeno 10; i pazienti sono stati esclusi se avevano una diagnosi psichiatrica di disturbo bipolare. Un panel totale di 1326 pazienti è stato arruolato nell’arco di tempo dello studio e disponeva di dati completi d’ingresso, con risultati di PHQ-9 a 6 mesi e dati di follow-up. Tali pazienti hanno costituito il nostro gruppo di studio. Dei 1326 pazienti studiati, 172 (13,0%) soddisfacevano i criteri per una LBC concomitante (gruppo LBC).

 

Risultati

I pazienti con LBC erano più anziani di quelli senza LBC (età media di 45,4 versus 42,0, P= .03), avevano punteggi di ansia più alti (punteggio del disturbo d’ansia generalizzato 12.1 vs 11.1, P = .02) e mostravano più visite ambulatoriali prima (in media, 5.5 vs 2.5 visite, P<.001) e dopo (7.7 vs 5.1 visite, P<.001) l’arruolamento.

Il modello di regressione per la remissione clinica o sintomi depressivi persistenti sei mesi dopo l’arruolamento (con il controllo per età, sesso, stato civile, razza e centro clinico) ha dimostrato che le LBC non erano un fattore indipendente per la remissione clinica a 6 mesi (P = .24), ma sono state associate sia a sintomi depressivi persistenti  a 6 mesi (OR 1,559, intervallo di confidenza del 95%) sia all’aumento del numero di visite ambulatoriali.

I pazienti con LBC erano più anziani di quelli senza LBC (età media di 45,4 versus 42,0, P= .03), avevano punteggi di ansia più alti (punteggio del disturbo d’ansia generalizzato 12.1 vs 11.1, P = .02) e mostravano più visite ambulatoriali prima (in media, 5.5 vs 2.5 visite, P<.001) e dopo (7.7 vs 5.1 visite, P<.001) l’arruolamento.

Il modello di regressione per la remissione clinica o sintomi depressivi persistenti sei mesi dopo l’arruolamento (con il controllo per età, sesso, stato civile, razza e centro clinico) ha dimostrato che le LBC non erano un fattore indipendente per la remissione clinica a 6 mesi (P = .24), ma sono state associate sia a sintomi depressivi persistenti a 6 mesi (OR 1,559, intervallo di confidenza del 95%) sia all’aumento del numero di visite ambulatoriali.

 

Conclusioni

Nel confronto tra i pazienti con o senza LBC concomitanti, abbiamo dimostrato la presenza di una maggiore probabilità di sintomi depressivi persistenti e l’aumento del numero di visite ambulatoriali sei mesi dopo l’arruolamento nei pazienti con LBC. Si auspica e si raccomanda che tale lavoro continui in futuro, concentrandosi anche sulla terapia diretta per i pazienti con depressione e LBC.

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3. Elaborazione emotiva e suo rapporto con la lombalgia cronica: risultato di uno studio clinico osservazionale

 

> Articolo originale: Esteves J., et al., Emotional processing and its relationship to chronic low back pain: Results from a case-control study, Manual Therapy 2013, 18: 541-546.

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La lombalgia cronica (CLBP) è una condizione comune, ma impegnativa sia per i pazienti che per i medici. Diversi studi hanno dimostrato una forte associazione tra CLBP e fattori psicologici come ansia, paura-evitamento, catastrofismo e depressione. Questi fattori sono strettamente connessi con  gli stati emotivi, tuttavia  non è noto se i pazienti affetti da CLBP elaborano le proprie emozioni in modo diverso da soggetti asintomatici. Lo scopo di questo studio osservazionale è stato quello di indagare il rapporto tra CLBP ed elaborazione emotiva. Un campione di 110 partecipanti che comprende 55 pazienti con mal di schiena cronico e 55 soggetti senza una storia di CLBP sono stati valutati utilizzando l’Emotional Processing Scale (EPS-25). L’EPS-25 genera un punteggio complessivo, e anche  punteggi relativi a cinque elaborazioni emotive individuali  come l’evitare, la repressione, l’emozione non regolamentata, l’esperienza emotiva  povera e aspetti  di emozione non elaborata (vedi figura).
Pazienti con mal di schiena cronico hanno ottenuto punteggi significativamente più alti nell’ EPS-25 complessivo (p <0.001): inoltre, vi erano differenze significative riguardo a quattro altri  fattori  –   l’esperienza emotiva povera, l’emozione non regolamentata, l’ emozione non elaborata, e la repressione. I risultati suggeriscono che l’elaborazione emotiva disfunzionale, in particolare  per quanto riguarda la soppressione delle emozioni, è associata con CLBP. I medici dovrebbero considerare criticamente il ruolo della elaborazione emotiva nella valutazione e gestione dei loro pazienti. La ricerca futura utilizzando uno studio  di coorte dovrebbe valutare il ruolo della elaborazione emotiva come un  fattore predittivo per lo sviluppo di mal di schiena cronico.

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