Il Dr. Shawn Centers e il trattamento osteopatico del bambino autistico

Riflessioni e approfondimenti sull’autismo negli States e sul ricorso al trattamento osteopatico della patologia nel bambino autistico: l’intervista che Shawn Centers, pediatra/osteopata americano, ci ha rilasciato nella primavera del 2009. 

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Dottor Centers può dirci quali sono a tutt’oggi le teorie più accreditate in America sulle cause dell’autismo?
<<Ci sono vari aspetti che si stanno esplorando in America, ad esempio si stanno studiando le anomalie strutturali del cervello perché dalle indagini eseguite con Risonanza Magnetica si è evidenziato che questi bambini hanno la testa più grande del normale, anomalie della tenda e alterazioni del tessuto cerebrale.
Uno studio del dott. Polley dell’università di Yale, che ha una figlia autistica, suggerisce una componente neuro-immunitaria legata ai mitocondri e, da qui, l’ipotesi di una malattia mitocondriale. Polley ha citato in giudizio il governo americano perché sostiene che il danno mitocondriale del cervello della figlia sia dovuto ai vaccini e questo è un aspetto ancora molto controverso.
Una delle cose che sappiamo è che sono sicuramente presenti traumi alla nascita. Uno studio importante eseguito in Svezia ha indagato le cause genetiche dell’autismo senza poi individuarle mentre invece sono stati confermati i traumi alla nascita. Un altro studio fatto in Inghilterra ha trovato tassi molto elevati di autismo in ospedali che utilizzavano il taglio cesareo di routine e hanno riscontrato che quando l’ospedale ha sospeso questa pratica il tasso di autismo è diminuito.
Altri studi sia in Europa che negli Stati Uniti suggeriscono cause biologiche e biomediche; un medico norvegese circa 10 anni fa ha scoperto nelle urine dei bambini autistici un peptide anomalo prodotto di degradazione della caseina e del glutine. Noi abbiamo riscontrato che i bambini che hanno questi peptidi, se vengono privati con l’alimentazione della caseina e del glutine, hanno dei notevoli miglioramenti. Questi bambini sembrano essere particolarmente sensibili alle tossine ambientali e si è visto anche un legame molto forte con i metalli pesanti, in particolare con il mercurio e l’arsenico.
Possiamo quindi dire che l’autismo è una patologia multifattoriale, della quale non conosciamo ancora tutte le componenti>>.

Ha dati epidemiologici sull’ autismo in America?
<<I numeri sono controversi: nel 1970 la frequenza era di 1 bambino su 10.000, nell’85 di 1 su 1000, nel 2000 di 1 su 151 bambini, nel 2008 di 1 su 98. Molti medici ritengono sbagliate queste statistiche ma la California è l’unico stato in cui c’è una documentazione molto ampia sull’autismo che parte dagli anni 50 sino ad oggi; c’è da dire che in California arrivano bambini da molti altri Stati per essere curati per autismo. L’Università di Davis in California sta iniziando a fare ricerche per valutare l’attendibilità di questi numeri che sembrano trovare conferma>>.

Quale è il suo approccio osteopatico al bambino autistico?
<<Quando dobbiamo trattare un bambino autistico ci concentriamo molto sul trauma alla nascita che potrebbe essere molto importante e quindi guardiamo soprattutto la testa: sappiamo che le risposte sensoriali anomale di questi bambini sono dovute ad un intrappolamento del vago da compressione dell’area occipito-atlantoidea che è sempre molto compressa. Nell’anamnesi si riscontra che questi bambini tengono la testa inclinata da un lato o in estensione e, spesso, non sopportano che qualcuno li tocchi sulla parte posteriore della testa>>.

Quali altri apparati sono coinvolti nell’autismo?
<<Una delle disfunzioni più importanti dell’autismo è quella a livello gastro-intestinale. In questi bambini l’addome è disteso in modo esagerato e quindi i visceri devono essere trattati osteopaticamente. Still ha parlato delle disfunzioni del tratto gastro-intestinale (G.I.) nei suoi libri e chiamato il sistema G.I. il secondo cervello che può influenzare ed essere influenzato dal primo cervello. Sempre Still diceva che i bambini con questi problemi erano predisposti ad attacchi epilettici e a problemi mentali, come se fossero confusi o intossicati. C’erano tecniche specifiche che lui suggeriva per questi problemi. Io credo che i problemi del tratto G.I. svolgano un ruolo primario nell’autismo e che siano responsabili della disfunzione immunitaria che è sempre presente; è importante trattare il fegato, lo stomaco e il mesentere in modo osteopatico>>.

Come spiega che un trauma alla nascita e in particolare la lesione intraossea soprattutto dell’occipite possa deprimere il sistema immunitario?
<<C’è una connessione vagale. La disfunzione vagale porta ad una disfunzione intestinale che a sua volta è responsabile della disfunzione immunitaria. Alcuni studi hanno mostrato che l’intestino non riesce a produrre immunoglobuline IgA e questo può essere legato alla disfunzione del vago di cui parlavamo prima; la carenza di IgA riduce la resistenza intestinale alle aggressioni esterne siano esse di natura virale o da vaccinazione. La stasi linfatica che si viene a creare soprattutto a livello dell’ileo può essere così importante da dare una stenosi a livello del passaggio ileo-cecale; da qui l’importanza del trattamento di drenaggio linfatico addominale in questi bambini>>.

Nella vostra clinica quanti casi di autismo avete trattato e con quale frequenza ?
<<Abbiamo trattato forse 2000 bambini. Ogni bambino è un caso a sé: in genere trattiamo una volta alla settimana per 8-9 volte ; appena vediamo miglioramenti diradiamo le sedute ogni 15 – 20 gg>>.

Quando decidete di sospendere il trattamento osteopatico?
<<Dipende dal bambino e dai miglioramenti che abbiamo riscontrato: alcuni hanno bisogno di molti anni di trattamento ma questo non succede frequentemente . Ho una serie di bambini che all’inizio ho trattato molto di frequente ma ora li vedo due volte all’anno e hanno avuto notevoli miglioramenti>>.

Quali aspetti della patologia, nella sua esperienza, traggono maggiore giovamento dal trattamento osteopatico?
<<Il linguaggio, le abilità comunicative , l’ipersensibilità sensoriale ; dipende anche dall’età . Se arrivano da noi in età più avanzata è meno probabile che i miglioramenti siano significativi ma se vengono da piccoli allora ci sono possibilità migliori. C’è un certo numero di bambini che all’inizio avevano una diagnosi di autismo e adesso non ce l’hanno più>>.

A che età viene fatta la diagnosi di autismo?
<<E’ difficile fare diagnosi prima dei 16 mesi anche se è possibile>>.

Ci sono dei segni che anche prima di questa data possono fare pensare ad una forma autistica? 
<<S ì>>.

Quali?
<<Diarrea o stipsi ostinata, coliche frequenti, pianti inconsolabili, uno sviluppo motorio non in linea con le normali tappe evolutive. Ci sono test di screening ormai consolidati che si eseguono dopo i 18 mesi di età e tra questi uno dei più importanti è l’abilità del bambino di stabilire un contatto visivo. Comportamenti ossessivi come ad esempio ripetere sempre una parola , mettere in ordine i giochi con precisione patologica sono altri segni che devono mettere in allarme>>.

Con la valutazione osteopatica già nei primi mesi, possiamo cogliere segni che ci possano fare sospettare la patologia? 
<<Io non ho riscontrato schemi lesionali che si siano ripetuti>>.

Cosa può dirci della familiarità di questa patologia? 
<<C ’è un rischio più grande per il secondo bambino. Ci sono famiglie in cui tutti i bambini sono affetti da autismo. Io ho in trattamento tre bambini, fratelli, tutti autistici>>.

A proposito di trattamento, oltre alle tecniche sul cranio e viscerali, cos’altro ci puo’ suggerire in base alla sua esperienza?
<<Prima di tutto ci deve essere una buona valutazione del bambino. La linea alba presenta sempre una restrizione e deve essere trattata assieme al bacino e al sacro. A volte , in molti bambini , ci sono anche disfunzioni intraorali e ho notato che il trattamento di questa area dà risultati molto buoni sia sul linguaggio che sul comportamento. La maggior parte non riesce a spiegare dove ha dolore ma io credo che la maggior parte dei bambini abbia dolore a livello mandibolare e mascellare>>.

Che ruolo ha, se ha un ruolo, la compressione del 4° ventricolo?
<<Usiamo sia il CV4 che il CV3 ma soprattutto il CV3 che migliora la funzione dell’ipotalamo e dell’ipofisi>>.

Come approccia i bambini che hanno difficoltà ad essere toccati sulla testa?
<<Prima di tutto trattiamo le estremità inferiori e utilizziamo spesso un martelletto con cui eseguiamo delle percussioni perché molti di questi bambini hanno bisogno di vibrazioni e, se non sopportano il contatto della mano, gradiscono molto il martelletto. Altre volte è necessario proprio tenerli fermi con l’aiuto di un operatore. Ma in genere dopo tre-quattro sedute il bambino è più rilassato e si lascia trattare più facilmente>>.

Avete degli studi statistici sulla vostra casistica?
<<Li abbiamo fatti, ma non pubblicati>>.

E saranno oggetto di pubblicazione?
<<E’ possibile ma ci sono delle difficoltà perché sono studi che hanno dei costi elevati e anche noi abbiamo problemi di finanziamenti>>.

Dott. Centers la ringraziamo molto per questa chiacchierata e per la sua disponibilità e le auguriamo buon lavoro
<<Grazie a voi>>.

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